martedì 5 novembre 2013

I risparmi a tanto al chilo dall'abolizione delle #province


Il Ministro Delrio, quale emulo del suo capocorrente Renzi, ha muscolarmente dichiarato che lui del parere dei 44 giuspubblicisti, autori di un appello estremamente critico contro il suo ddl, non sa che farsene ed intende seguire dritto e celere verso lo svuotamento delle province.

In effetti, il Ministro sta abilmente alzando il tiro, invadendo giornali, tv, radio ed ogni media possibile, per “l’emergenza province”, come si trattasse davvero della soluzione ai mali del Paese.

Ovviamente, non è per nulla vero. Altrimenti, l’abolizione delle province ed i conseguenti risparmi sarebbero stati inseriti quanto meno nella legge di stabilità.

A proposito di risparmi, il Ministro fino alla fine di ottobre, non essendovi alcuna stima ufficiale e, in particolare, nel suo ddl, sui possibili tagli di spesa, non si era mai spinto a motivare l’irrazionale disegno di legge sottolineandone i benefici finanziari.

Solo con gli inizi di novembre si è fatto costruire poche paginette volte a dimostrare, sulla base di studi di terzi (Istituto Bruno Leoni, assurto improvvisamente a fonte incontrovertibile di valutazione della finanza pubblica…) per accorgersi, a 5 mesi dalla presentazione dal suo ddl che, sì, qualche risparmio sarebbe ottenibile. E nemmeno poco: 2 miliardi circa. Da trarre dalle “funzioni generali”.

L’equazione è semplice: abolendo le province, spariscono gli organi di governo e, dunque, non saranno più necessarie le spese per le funzioni generali di amministrazione, che ammontano, appunto, a circa 2,3 miliardi.

Peccato che questa valutazione pecchi, molto gravemente per un Ministro che è stato anche sindaco, di cattiva conoscenza o rappresentazione della funzione di spese generali.

Per chi voglia conoscere meglio la questione, riportiamo l’analisi pubblicata dall’Istat sulle spese delle province del 2011, tratta dai dati consuntivi:



Tavola 3a - Analisi delle spese correnti delle amministrazioni provinciali per regione, titolo, funzione, servizio, intervento e gestione. Anno 2011 (dati definitivi in euro)











INTERVENTI, FUNZIONI E SERVIZI

Personale


Acquisto di beni di consumo e/o di materie prime


Prestazioni
di servizi


Utilizzo di
beni di terzi


Trasferimenti


Interessi passivi e oneri finanziari diversi


Imposte
e tasse


Oneri straordinari
della gestione
corrente


Ammorta-menti di esercizio


TOTALE























SPESE CORRENTI: Impegni












Funzioni generali di amministrazione di gestione e di controllo:

                      989.547.301


              35.402.286


                     665.748.529


                 54.302.773


               254.964.538


                  94.606.941


                   111.143.692


                 118.966.639


                         -


  2.324.682.699

     - Organi istituzionali, partecipazione e decentramento

                       121.656.523


                 4.238.108


                       163.405.417


                  10.926.666


                  52.170.678


                     1.949.248


                  12.069.783


                  40.614.438


                         -


      407.030.861

        di cui:  Indennità per gli organi istituzionali degli enti

                                          -


                                -


                       32.706.880


                                    -


                                    -


                                    -


                                    -


                                    -


                         -


        32.706.880

     - Segreteria generale, personale e organizzazione

                     433.962.986


                3.239.532


                       92.060.666


                     2.636.130


                     9.351.405


                       775.450


                 29.955.527


                     4.429.341


                         -


       576.411.037

     - Gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato e controllo di gestione

                        110.481.457


                11.907.622


                        81.297.768


                    4.506.096


                 143.103.844


                  39.287.109


                 22.768.466


                   21.575.157


                         -


      434.927.519

     - Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali

                          6.788.658


                      72.276


                        20.678.169


                          62.023


                   13.234.261


                       272.793


                    7.358.084


                   23.159.418


                         -


         71.625.682

     - Gestione dei beni demaniali e patrimoniali

                       45.533.526


                4.033.659


                       131.359.978


                 26.633.896


                     3.249.183


                 30.060.637


                  16.228.875


                    5.650.350


                         -


      262.750.104

     - Ufficio tecnico

                        72.683.081


                  2.211.050


                        24.037.153


                        700.419


                       275.433


                    2.950.490


                     4.771.525


                        687.914


                         -


       108.317.065

     - Servizio statistico

                          4.886.365


                     518.058


                            1.699.106


                          63.302


                          43.357


                            66.171


                       278.264


                                    -


                         -


          7.554.623

     - Servizio di assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali della provincia

                           2.612.977


                      77.638


                            2.976.101


                           23.961


                        310.399


                        194.255


                        168.025


                                    -


                         -


          6.363.356

     - Altri servizi generali

                       190.941.728


                 9.104.343


                        148.234.171


                    8.750.280


                 33.225.978


                  19.050.788


                   17.545.143


                  22.850.021


                         -


     449.702.452






Dei 2,32 miliardi circa:

a)                  990 milioni circa, riguardano il personale impiegato nella funzione: dica, il Ministro, i dipendenti sono da licenziare?;

b)                 35 milioni circa, concernono acquisti di beni di consumo: prevalentemente, in questo caso, cancelleria, computer, arredi, strumenti di lavoro; si pensa che abolendo le province gli enti che eventualmente subentreranno nelle funzioni potranno fare a meno di tali spese?;

c)                  665 milioni circa sono prestazioni di servizi: appalti di pulizie, appalti per le utenze, utilizzo di software gestionali di varia natura per le funzioni gestite, servizi di guardiania, portierato, manutenzioni delle sedi patrimoniali: anche in questo caso, qualcuno si illude che gli enti subentranti potrebbero azzerare tali spese?;

d)                 54 milioni circa sono “utilizzo di beni di terzi”: cioè affitti di locali, noleggi, leasing: spiace comunicare a coloro che pensano che chiudere le province sia come chiudere una tabaccheria, che i contratti in essere dovranno essere ceduti al nuovo ente subentrante; difficile anche in questo caso pensare a concreti risparmi;

e)                  254 milioni circa sono trasferimenti, cioè erogazioni a terzi; per lo più si tratta di contributi che le province erogano ai comuni ed altri enti locali, o anche a proprie società partecipate: qualcuno si illude che queste somme possano essere cancellate con un colpo di spugna, dagli enti subentranti? I destinatari, specie i comuni, non avrebbero nulla da ridire?;

f)                   94 milioni sono per oneri passivi: anche in questo caso, vale la pena di informare che le province, come qualsiasi altro ente, finanzia i propri investimenti ricorrendo, in parte all’accensione di prestiti; ed i debiti, comprensivi di interessi, vanno onorati; tale somma non può sparire se si cancellassero le province;

g)                  111 milioni circa sono imposte e tasse: ci dica il Ministro Delrio di quali esenzioni di imposte godrebbero comuni, o unioni di comuni o regioni, subentrando alle province;

h)                  118 milioni sono oneri straordinari della gestione corrente: ad esempio, tributi erroneamente riscossi da restituire o tutti gli oneri non strettamente connessi all’esercizio considerato: e tali oneri sono una costante di tutti i bilanci.

Insomma, chi conosce e sa leggere bene i bilanci, si rende perfettamente conto che ritenere automatico risparmiare i 2,34 miliardi connessi alle funzioni generali per il solo fatto che si aboliscono le province sarebbe una risposta da bocciatura decisa in un esame di ragioneria o contabilità pubblica. Tuttavia, di questo genere sono le “verità” che vengono propagandate in questi giorni, senza adeguato contraddittorio.
Che il risparmio di 2 miliardi dalle "funzioni generali di amministrazione" sia solo una bufala, lo ha chiarito, poi, la Corte dei conti nell'audizione in Parlamento del 6 novembre. Si tratta di "un insieme eterogeneo di voci di spesa in cui è problematica l'individuazione delle aree di risparmio conseguenti alla proposta di modifica dell'assetto ordinamentale del territorio, ferma restando la rigidità della spesa per il personale".
E a chi insiste nello spacciare spese assurdamente elevate per gli organi di governo delle province, la Corte dei conti precisa: nel 2012 la spesa è stata di 105 milioni.
Non c'è, dunque, un dato, uno solo, finanziario, giuridico, economico, che giustifichi razionalmente l'intervento di riforma che il Ministro Delrio intente attuare. Si tratta di una riforma sbagliata anche sul piano tecnico.
Questi sono i fatti. Le chiacchiere, la demagogia, la ricerca di popolarità sono la vera fonte di una riforma frettolosa, mal congegnata, che fa acqua da tutte le parti.



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