Il Ministro Delrio, quale emulo del suo capocorrente Renzi, ha
muscolarmente dichiarato che lui del parere dei 44 giuspubblicisti, autori di
un appello estremamente critico contro il suo ddl, non sa che farsene ed
intende seguire dritto e celere verso lo svuotamento delle province.
In effetti, il Ministro sta
abilmente alzando il tiro, invadendo giornali, tv, radio ed ogni media
possibile, per “l’emergenza province”, come si trattasse davvero della
soluzione ai mali del Paese.
Ovviamente, non è per nulla
vero. Altrimenti, l’abolizione delle province ed i conseguenti risparmi
sarebbero stati inseriti quanto meno nella legge di stabilità.
A proposito di risparmi, il
Ministro fino alla fine di ottobre, non essendovi alcuna stima ufficiale e, in
particolare, nel suo ddl, sui possibili tagli di spesa, non si era mai spinto a
motivare l’irrazionale disegno di legge sottolineandone i benefici finanziari.
Solo con gli inizi di novembre
si è fatto costruire poche paginette volte a dimostrare, sulla base di studi di
terzi (Istituto Bruno Leoni, assurto improvvisamente a fonte incontrovertibile
di valutazione della finanza pubblica…) per accorgersi, a 5 mesi dalla
presentazione dal suo ddl che, sì, qualche risparmio sarebbe ottenibile. E
nemmeno poco: 2 miliardi circa. Da trarre dalle “funzioni generali”.
L’equazione è semplice:
abolendo le province, spariscono gli organi di governo e, dunque, non saranno
più necessarie le spese per le funzioni generali di amministrazione, che
ammontano, appunto, a circa 2,3 miliardi.
Peccato che questa valutazione
pecchi, molto gravemente per un Ministro che è stato anche sindaco, di cattiva
conoscenza o rappresentazione della funzione di spese generali.
Per chi voglia conoscere meglio
la questione, riportiamo l’analisi pubblicata dall’Istat sulle spese delle
province del 2011, tratta dai dati consuntivi:
Tavola
3a - Analisi delle spese correnti delle amministrazioni provinciali per
regione, titolo, funzione, servizio, intervento e gestione. Anno 2011 (dati definitivi in euro)
|
||||||||||
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INTERVENTI,
FUNZIONI E SERVIZI
|
Personale
|
Acquisto di beni di consumo e/o di materie prime
|
Prestazioni
di servizi |
Utilizzo di
beni di terzi |
Trasferimenti
|
Interessi passivi e oneri finanziari diversi
|
Imposte
e tasse |
Oneri straordinari
della gestione corrente |
Ammorta-menti di esercizio
|
TOTALE
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SPESE CORRENTI: Impegni
|
||||||||||
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Funzioni
generali di amministrazione di gestione e di controllo:
|
989.547.301
|
35.402.286
|
665.748.529
|
54.302.773
|
254.964.538
|
94.606.941
|
111.143.692
|
118.966.639
|
-
|
2.324.682.699
|
- Organi istituzionali, partecipazione e decentramento
|
121.656.523
|
4.238.108
|
163.405.417
|
10.926.666
|
52.170.678
|
1.949.248
|
12.069.783
|
40.614.438
|
-
|
407.030.861
|
di cui: Indennità per gli organi istituzionali degli enti
|
-
|
-
|
32.706.880
|
-
|
-
|
-
|
-
|
-
|
-
|
32.706.880
|
- Segreteria generale, personale e organizzazione
|
433.962.986
|
3.239.532
|
92.060.666
|
2.636.130
|
9.351.405
|
775.450
|
29.955.527
|
4.429.341
|
-
|
576.411.037
|
- Gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato e controllo
di gestione
|
110.481.457
|
11.907.622
|
81.297.768
|
4.506.096
|
143.103.844
|
39.287.109
|
22.768.466
|
21.575.157
|
-
|
434.927.519
|
- Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali
|
6.788.658
|
72.276
|
20.678.169
|
62.023
|
13.234.261
|
272.793
|
7.358.084
|
23.159.418
|
-
|
71.625.682
|
- Gestione dei beni demaniali e patrimoniali
|
45.533.526
|
4.033.659
|
131.359.978
|
26.633.896
|
3.249.183
|
30.060.637
|
16.228.875
|
5.650.350
|
-
|
262.750.104
|
- Ufficio tecnico
|
72.683.081
|
2.211.050
|
24.037.153
|
700.419
|
275.433
|
2.950.490
|
4.771.525
|
687.914
|
-
|
108.317.065
|
- Servizio statistico
|
4.886.365
|
518.058
|
1.699.106
|
63.302
|
43.357
|
66.171
|
278.264
|
-
|
-
|
7.554.623
|
- Servizio di assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali della
provincia
|
2.612.977
|
77.638
|
2.976.101
|
23.961
|
310.399
|
194.255
|
168.025
|
-
|
-
|
6.363.356
|
- Altri servizi generali
|
190.941.728
|
9.104.343
|
148.234.171
|
8.750.280
|
33.225.978
|
19.050.788
|
17.545.143
|
22.850.021
|
-
|
449.702.452
|
Dei 2,32 miliardi circa:
a)
990 milioni circa, riguardano il personale impiegato nella funzione: dica, il
Ministro, i dipendenti sono da licenziare?;
b)
35 milioni circa, concernono acquisti di beni di consumo: prevalentemente, in
questo caso, cancelleria, computer, arredi, strumenti di lavoro; si pensa che
abolendo le province gli enti che eventualmente subentreranno nelle funzioni
potranno fare a meno di tali spese?;
c)
665 milioni circa sono prestazioni di servizi: appalti di pulizie, appalti per
le utenze, utilizzo di software gestionali di varia natura per le funzioni
gestite, servizi di guardiania, portierato, manutenzioni delle sedi
patrimoniali: anche in questo caso, qualcuno si illude che gli enti subentranti
potrebbero azzerare tali spese?;
d)
54 milioni circa sono “utilizzo di beni di terzi”: cioè affitti di locali,
noleggi, leasing: spiace comunicare a coloro che pensano che chiudere le
province sia come chiudere una tabaccheria, che i contratti in essere dovranno
essere ceduti al nuovo ente subentrante; difficile anche in questo caso pensare
a concreti risparmi;
e)
254 milioni circa sono trasferimenti, cioè erogazioni a terzi; per lo più si
tratta di contributi che le province erogano ai comuni ed altri enti locali, o
anche a proprie società partecipate: qualcuno si illude che queste somme
possano essere cancellate con un colpo di spugna, dagli enti subentranti? I
destinatari, specie i comuni, non avrebbero nulla da ridire?;
f)
94 milioni sono per oneri passivi: anche in questo caso, vale la pena di
informare che le province, come qualsiasi altro ente, finanzia i propri
investimenti ricorrendo, in parte all’accensione di prestiti; ed i debiti,
comprensivi di interessi, vanno onorati; tale somma non può sparire se si
cancellassero le province;
g)
111 milioni circa sono imposte e tasse: ci dica il Ministro Delrio di quali
esenzioni di imposte godrebbero comuni, o unioni di comuni o regioni, subentrando
alle province;
h)
118 milioni sono oneri straordinari della gestione corrente: ad esempio,
tributi erroneamente riscossi da restituire o tutti gli oneri non strettamente
connessi all’esercizio considerato: e tali oneri sono una costante di tutti i
bilanci.
Insomma, chi conosce e sa
leggere bene i bilanci, si rende perfettamente conto che ritenere automatico
risparmiare i 2,34 miliardi connessi alle funzioni generali per il solo fatto
che si aboliscono le province sarebbe una risposta da bocciatura decisa in un
esame di ragioneria o contabilità pubblica. Tuttavia, di questo genere sono le
“verità” che vengono propagandate in questi giorni, senza adeguato
contraddittorio.
Che il risparmio di 2 miliardi dalle "funzioni generali di amministrazione" sia solo una bufala, lo ha chiarito, poi,la Corte dei conti nell'audizione in Parlamento del
6 novembre. Si tratta di "un insieme eterogeneo di voci di spesa in cui è
problematica l'individuazione delle aree di risparmio conseguenti alla proposta
di modifica dell'assetto ordinamentale del territorio, ferma restando la
rigidità della spesa per il personale".
E a chi insiste nello spacciare spese assurdamente elevate per gli organi di governo delle province,la Corte
dei conti precisa: nel 2012 la spesa è stata di 105 milioni.
Non c'è, dunque, un dato, uno solo, finanziario, giuridico, economico, che giustifichi razionalmente l'intervento di riforma che il Ministro Delrio intente attuare. Si tratta di una riforma sbagliata anche sul piano tecnico.
Questi sono i fatti. Le chiacchiere, la demagogia, la ricerca di popolarità sono la vera fonte di una riforma frettolosa, mal congegnata, che fa acqua da tutte le parti.
Che il risparmio di 2 miliardi dalle "funzioni generali di amministrazione" sia solo una bufala, lo ha chiarito, poi,
E a chi insiste nello spacciare spese assurdamente elevate per gli organi di governo delle province,
Non c'è, dunque, un dato, uno solo, finanziario, giuridico, economico, che giustifichi razionalmente l'intervento di riforma che il Ministro Delrio intente attuare. Si tratta di una riforma sbagliata anche sul piano tecnico.
Questi sono i fatti. Le chiacchiere, la demagogia, la ricerca di popolarità sono la vera fonte di una riforma frettolosa, mal congegnata, che fa acqua da tutte le parti.
Nessun commento:
Posta un commento